La metamorfosi di Kafka a Teatro Ca’ Foscari, prima assoluta

Teatro
Data: 
24/11/2016 - 20:30
25/11/2016 - 20:30
Luogo dell'evento: 
Teatro Ca’ Foscari a Santa Marta, Dorsoduro 2137, Venezia

 

La metamorfosi di Kafka a Teatro Ca’ Foscari, prima assoluta

 

Giovedì 24 e venerdì 25 novembre 2016, alle 20.30, Teatro Alcalino presenta La metamorfosi di Franz Kafka con Davide Ciani e Bojana Lazarevic. Regia di Stefano Pagin. Elementi scenici Gianfranco Gallo e Leda Vizzini. Luci Cristiano Colleoni.
Sostenuto da Associazione Culturale Indiana Teatro. In residenza al Teatro Ca’ Foscari dal 3 ottobre al 25 novembre 2016. Prima assoluta

Gregor ripensò alla famiglia con affetto e commozione. La sua convinzione di dover sparire era forse ancora più ferma di quella della sorella. In tutti questi mesi aveva avuto tanto tempo per pensare allo spazio e al vuoto sulla terra e aveva elaborato una sua personale teoria: la felicità di qualcuno necessita del sacrificio di un qualcun altro; perché esistano i ricchi devono per forza esistere i poveri; le persone di bell'aspetto prendono tutto lo spazio di quelle dall'aspetto ripugnante; perché uno sieda sulla poltrona del Principale un commesso viaggiatore deve correre. E infine, perché qualcuno possa vivere qualcun altro deve morire.
(cit. da un'improvvisazione sul testo originale)

“La metamorfosi” (1915) di Franz Kafka è uno dei testi più importanti della letteratura del novecento probabilmente perché, come tutti i grandi classici, tocca l'essenza di ogni conflitto esistenziale al di là delle epoche e dei luoghi. Su questo breve racconto, sull'autore e l’importanza della figura paterna nella sua produzione letteraria, la letteratura critica si è esercitata in ogni sorta di studi e interpretazioni. In esso si racconta, da un’angolazione “sovrannaturale” [surreale, prodigiosa, portentosa], di come il modesto commesso viaggiatore Gregor Samsa, impiegato di un'azienda tessile, si risvegli una mattina nella sua camera da letto trasformato in un brutto insetto tra lo smarrimento della famiglia davanti a un fatto così incomprensibile.

L'idea di montarne uno spettacolo è nata dall’intenzione di due giovani e bravi attori di confrontarsi con questo magnifico racconto. Ho pensato che la loro esigenza meritasse considerazione e rispetto nonostante le difficoltà che la scelta di un testo tanto impegnativo avrebbe comportato: che cosa, infatti, potevamo aggiungere noi che non fosse già stato detto? E poi non avevamo un attore in età così avanzata da poter interpretare il padre e neppure un'attrice per la madre. E le serve, il Procuratore, i tre inquilini con la barba? Il cast si restringeva tutto a Gregor e Grete. Allora in questa nostra versione adattata per la scena abbiamo puntato una lente di ingrandimento sul  rapporto tra i due fratelli trasformando quello che era un obbligo di partenza in un angolo di visuale privilegiato. L’esasperazione di questo punto di vista ha reso la sorella portavoce e simbolo dell'intera famiglia e sollecitato l’invenzione di un crudele gioco infantile fra i due personaggi. Un po' come se “La metamorfosi”, per via della sua fama, fosse una fiaba entrata nella memoria collettiva tanto da potersi recitare in prima persona, con le conseguenti imprecisioni, sporcature e improvvisazioni che l'andare a mente porta sempre con sé.

Nel testo di Kafka la progressiva decadenza del figlio produce, per contrasto, un “rivitalizzarsi” delle figure del padre e della madre, ma permette anche l'emancipazione della giovane sorella Grete, unico componente della famiglia Samsa in grado di riprodursi (quindi capace di perpetuare “sanamente” la specie). Abbiamo quindi inscenato una “battaglia”, più o meno consapevole, per la conquista dello spazio di Grete a scapito del fratello, ormai sterile, imbarazzante ed estranea particella del consorzio umano- economico-sociale. Ma, forse, chi sia vittima o carnefice oggi non lo possiamo più dire con certezza, poiché in questo momento storico dove la percezione, reale o condizionata che sia, è quella di una terra sovrappopolata, dove le migrazioni diventano invasioni, dove le vecchiaie sempre più protratte sembrano chiederne un prezzo alle giovani generazioni, dove “l'essere utile” prende il sopravvento su “l’essere umano”, l'idea di “spazio” sembra coincidere con l'idea di “futuro”, e un'umanità senza più la speranza del futuro è un'umanità che può disporsi a uccidere o lasciarsi morire. [Stefano Pagin]

I biglietti si acquistano nei giorni di spettacolo giovedì 24 e venerdì 25 novembre  dalle 17.00 alle 20.00, presso la biglietteria del Teatro Ca’ Foscari a Santa Marta, Dorsoduro 2137.


Si consiglia vivamente la prenotazione all’indirizzo  biglietteria.teatrocafoscari@unive.it

 

 

Comune: 
Venezia
Località: 
Teatro Ca’ Foscari a Santa Marta, Dorsoduro 2137, Venezia
Organizzatori: 
Università Ca' Foscari di Venezia